Nel 2014 l’e-commerce in Italia si è profondamente trasformato raggiungendo un fatturato di 24,2 miliardi di euro, con una crescita dell’8% rispetto al 2013. Certo, la crescita è sicuramente limitata, rispetto a molti altri Paesi, ma le previsioni future lasciano ben sperare.
Il Report 2015 “E-commerce in Italia 2015” di Casaleggio Associati presentato nei giorni scorsi alla Camera di Commercio di Milano, effettuato su 390 imprese, lascia presagire uno scenario molto positivo, con una forte crescita dell’e-commerce nel 2015.
Questa edizione del Rapporto 2015 è dedicato ai marketplace e agli attori stranieri, che si stanno posizionando sul nostro mercato, acquisendo un’importanza sempre maggiore, a scapito di operatori nazionali che spesso non riescono a contrastare le economie di scala di cui si avvalgono questi colossi internazionali.
Gli esercenti italiani dovranno riuscire a capire come sfruttare al meglio questa affermazione sempre più ingombrante dei marketplace, in particolare utilizzandoli per espandere le proprie vendite all’estero.
Per il momento, solo un terzo degli esercenti italiani ha provato la vendita sui marketplace, una percentuale molto bassa rispetto ad altri Paesi. Tra i motivi, i costi di commissione, che possono arrivare al 25% per alcuni prodotti, il timore di fare in concorrenza agli altri canali di vendita più redditizi (ad esempio la vendita diretta sul proprio sito) e la mancanza del know how necessario a gestire efficacemente la vendita sui marketplace.
Dalla ricerca sono emersi i seguenti dati: nella distribuzione del fatturato dell’e-commerce, l’editoria sembra essere uno dei settori più in sofferenza, insieme all’elettronica di consumo, che ha visto un calo del 4% dei ricavi nel 2014.
Il settore più in crescita è quello dei centri commerciali online (come Amazon ed eBay) che aumenta del 55% il proprio fatturato, seguito dalla moda (+30%) che però ha un fatturato ancora limitato rispetto alle sue potenzialità viste oltre confine.
Nella distribuzione dei fatturati, l’editoria ha una quota molto bassa: rappresenta solo il 2% del totale. Il primato è dedicato al tempo libero, con i giochi online al 49% e il turismo al 30%. Seguono le assicurazioni (7%) e i centri commerciali (4%) in forte crescita, come abbiamo precedentemente sottolineato.
Sembra proprio che le previsioni, svelate nel Report 2015, siano positive e piuttosto incoraggianti. Tutti gli operatori intervistati, nel corso della ricerca, si sono dimostrati ottimisti.
Dunque, per il 2015, tutti i settori sono dati in crescita ad eccezione dell’elettronica (-4%). E le percentuali sono consistenti: +40% per i centri commerciali, +30% per la moda, +20% per la casa, l’arredamento e per il turismo, +16% per l’editoria.